Tra Apiro e Cupramontana, nel vero cuore delle terre del Verdicchio, da generazioni curiamo le nostre vigne con tutto l’amore del mondo. Cerchiamo di fare vini veri, che raccontino la nostra splendida terra ed anche un po’ di noi, della nostra passione e della testardaggine che ci ha portato a fare tanti sacrifici e qualche rinuncia pur di andare avanti per cercare di trarre sempre il meglio dai nostri dieci ettari di vigneto... continua
Alcuni riconoscimenti ottenuti grazie al nostro lavoro...leggi
La guida “Gambero Rosso”, tra le più autorevoli pubblicazioni italiane nel mondo del vino, ha
decretato Leopardo Felici “Winemaker of the Year” dell’anno 2020, definendo il suo Verdicchio
Castelli di Jesi “tra le migliori espressioni delle Marche”.
Minerale e sapido, fuso nello stampo dei più grandi bianchi della Borgogna, l'Andrea Felici
Verdicchio è tra le referenze migliori in Italia. La scorza di limone spruzzata dal mare, la mela verde
a fette, il delicato fiore bianco e la pietra bagnata sono incredibilmente concentrati e puri sia al
naso che al palato, offrendo un abbinamento perfetto con tutto, partendo dai frutti di mare.
Anno dopo anno, questo è in cima alla classifica annuale dei migliori articoli di critici e giornalisti di
tutto il mondo. Forbes ha incluso i vini di Felici nella lista dei migliori bianchi d'Italia, e il Corriere
della Sera, uno dei giornali più importanti d'Italia, ha elencato Felici tra le 50 migliori aziende
vinicole d'Italia, insieme a icone come Sassicaia, Quintarelli e Cavallotto.
Il Gambero Rosso ne è da
tempo fan, premiando più volte i vini di Leopardo con il prestigioso riconoscimento dei Tre
Bicchieri.
Un successo di questa portata era atteso da tempo per Leopardo Felici. La sua famiglia si prende
cura della propria terra collinare da generazioni e, prima di passargli le chiavi, suo padre Andrea
voleva assicurarsi che suo figlio comprendesse l'intero mondo del vino, non solo la regione
Marche.
Anni di lavoro come sommelier a Londra e in Italia, infine presso l'Enoteca Pinchiorri, il più famoso
di tutti i ristoranti italiani con tre stelle Michelin, hanno portato a una storia d'amore con Chablis e
la Borgogna bianca. L'influenza di quei vini minerali e guidati dal terroir ha ispirato questo
Verdicchio.
Lo stesso Leo ha riassunto la sua vinificazione come un lavoro con "amore e infinita attenzione ai
dettagli", ma c'è molto di più in esso. Viti di età fino a 60 anni vengono scelte intorno alla tenuta
Felici che, a quasi 500 metri, è più alta di qualsiasi altra nella denominazione. Di conseguenza, il
netto passaggio tra calde giornate soleggiate a notti frizzanti, consente al vino di vantare un frutto
straordinariamente espressivo insieme al tipo di struttura che la maggior parte dei vini bianchi non
raggiunge mai.
Dopo la raccolta, il succo viene lasciato a bagno per diversi giorni sulle bucce per conferirgli ancora
più carattere, quindi fermentato in acciaio inossidabile e cemento: Leo non vuole che il rovere
oscuri ciò che rende la sua terra così unica. Il vino viene poi affinato sui propri lieviti fino a un
anno, il che conferisce al vino un senso di cremosità insieme alla sua vibrante energia.
Il risultato è un vino che i critici adorano e per il quale i sommelier litigano.
È la vigna il cuore di tutto. Ci fa dannare e gioire, ma è là dentro che passiamo buona parte del nostro tempo. Cerchiamo di assecondarla, di far venir fuori la sua personalità, senza stress inutili. Per questo, ogni anno, cerchiamo di avere la giusta produzione, evitando esagerati abbassamenti delle rese. Raccogliamo rigorosamente a mano, in piccole cassette, e vinifichiamo nel giro di poche ore ...continua
Il Verdicchio sa dare il meglio di sé solo nelle Marche, tra l’Adriatico e l’Appennino, in valli ora strette, ora dolci, sempre percorse da correnti d’aria, ad altezze sul mare anche considerevoli, con straordinarie escursioni termiche. Il territorio di Apiro ne rappresenta la massima espressione, su una collina ai piedi del Monte San Vicino (m1479), ad un altitudine di 516 m/slm, con poco più di 1500 anime...continua
Il Verdicchio, il Re dei Bianchi, il Rosso travestito da Bianco. Le sue origini si perdono nei secoli, ma convergono poi nell’unica terra nella quale riesce a dare sempre il meglio di sé. È un vitigno forte, vigoroso, con una maturazione abbastanza tardiva, amante delle posizioni collinari ben esposte e dei suoli argilloso-calcarei, meglio se non molto siccitosi. ...continua
Partendo da un analisi generale riguardo l’annata vitivinicola appena conclusa, in primo sottolineerei una primavera caratterizzata da temperature piuttosto elevate, con un basso tasso di piovosità. Quest’ultimo ha determinato un anticipo della fase di germogliamento. I mesi estivi invece, hanno visto un netto incremento della piovosità e sotto il profilo delle temperature....continua
Classico superiore Andrea Felici - Verdicchio dei Castelli di Jesi
Un blend di vigne giovani e vigne più vecchie.
Vinificazione: pochi giorni sulle bucce
Affinamento: In vasche di acciaio
Affinamento sui lieviti: 3 mesi
più 2 in bottiglie
Scheda tecnica
Vigna Il Cantico della Figura - Verdicchio dei castelli di Jesi classico riserva DOCG
CRU dalla vigna S. Francesco, viti di 50 anni.
Vinificazione: fermentazione sulle bucce(2 settimane)
Affinamento: In cemento vetrificato
Affinamento sui lieviti: 12 mesi
più 6 in bottiglia
Scheda tecnica